Energia pulita in val Lardana
I fratelli Bracchi, pionieri dell’energia idroelettrica
di Claudio Gallini ©
Leggendo sui giornali locali, dell’iniziativa dei “pertusini” di installare una turbina ed avere una centrale idroelettrica in grado di soddisfare le utenze del paese ed essere indipendenti, la memoria mi porta ai racconti di mio nonno Giovanni di quando già più di sessant’anni fa, i fratelli Bracchi furono i pionieri dell’energia pulita grazie a un generatore di corrente posto sul rio Canarello nelle vicinanze di Canarano di san Gregorio, nel comune di Ferriere.
Era da poco finita la guerra e gli avventurosi fratelli Andrea e Pierino Bracchi ebbero l’intuizione, probabilmente sull’onda di altre centraline simili poste in alta Valnure, di portare l’energia elettrica nella val Lardana sfruttando la forza dell’acqua.
Le pale della turbina, erano posizionate ad arte direttamente nelle ripide del ruscello che scendendo lesto e con forza verso la Lardana, azionava un generatore di corrente elettrica che giungeva, attraverso una dorsale, fino a Le Moline dove successivamente, in misura
minore, anche qualche mulino per la macina del grano sfruttò la stessa forza per produrre “a lüṡ”.
Le linee elettriche di quei tempi non erano chiaramente come le vediamo oggi, posate maestosamente su enormi tralicci o sopra file di pali, ma bensì con un fil di ferro veniva assicurato il cavo sugli alberi, e così tra un faggio e una robinia i fratelli Bracchi riuscirono nel loro riuscitissimo esperimento, ad illuminare la bassa valle Lavaiana.
Gli abitanti, presi da un grande entusiasmo iniziarono ad aderire a questo servizio e ben presto vi fu la necessità di ampliare la rete di distribuzione a causa del boom di richieste.
A Montereggio, paese natale dei Bracchi, vollero da subito la luce e così la linea elettrica arrivò fino a lì e poi si divise verso Boccolo Noce e a Pianazze creando una piccola ma capillare rete di distribuzione che portava un ballerino kilowatt ad ogni utenza.
I Bracchi si erano messi in un bel business, e tutto senza produrre nemmeno un grammo di anidride carbonica, rumore, fumi o quant’altro rispetto alle odierne centrali termoelettriche. Vi era però un bel da fare; a volte il vento o la neve faceva crollare le linee causando delle interruzioni, e così anche il giovane Giovanni Bracchi, che oggi gestisce
la famosa trattoria a Pianazze, ricorda che assisteva gli zii lungo i boschi con la scala per riparare i cavi o sostituire un trasformatore, tutto avveniva sugli alberi naturalmente.
(La famosa Trattoria dell'Isola di Pierino Bracchi a Le Moline)
Ai tempi non esistevano norme di sicurezza e impianti cosiddetti a regola d’arte, ma si era felici come non mai nel vedere accendersi una, banale per i nostri tempi, lampadina da 25 Watt che illuminava la stalla o la cucina, poiché televisione, frigorifero e forno elettrico non erano di certo un bene primario, oltre che rappresentare oggetti futuristici.
Nella seconda metà degli anni sessanta del secolo scorso, l’Enel in qualità di ente nazionale per l’energia elettrica, fece smantellare tutte queste centraline e ricordiamo anche le vicine di Canadello e Centenaro per far spazio alla grande distribuzione.
Pierino Bracchi nel frattempo si sposò con Maria Guglieri di Crocelobbia ed insieme rilevarono l’antica osteria di Le Moline, quello che da lì a poco diventerà l’Albergo dell’Isola.
Claudio Gallini