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 Antico Borgo Coletta - Il rastrellone, simbolo contadino, oggi un monumento a Coletta.
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Il rastrellone, simbolo contadino, oggi un monumento a Coletta.

Le nostre radici montane sono rappresentate anche dal lavoro e dal sudore che i nostri vecchi hanno versato nel duro lavoro nei campi. A quei tempi era difficile trovare trattori all’avanguardia, ranghinatori, imballatrici, etc. e la forza motrice era fornita soltanto da cavalli e buoi.

Un attrezzo agricolo rappresentativo di allora è senz’altro “il rastrellone” che permetteva di ranghinare intere praterie con la forza di un cavallo, senza alcun timore di affrontare impervie rive, tipiche dei nostri campi.

Dallo scorso 3 Luglio è possibile ammirare a Coletta, uno storico rastrellone degli anni cinquanta, completamente ristrutturato da Claudio Gallini in memoria di suo nonno Giovanni Cavanna, e in onore del lavoro contadino che ha rappresentato la principale fonte di sostentamento delle nostre famiglie di origine montana.

 

L’attrezzo agricolo, della ditta Ceccato, è stato interamente messo in ordine sia dal punto di vista strutturale, completando le parti mancanti sia dal punto di vista puramente estetico, riverniciando l’attrezzo con l’originale color rosso “Positano”.

Non era difficile, fino alla fine degli anni novanta, incontrare Giovanni Cavanna all’opera con il rastrellone in questione, trainato dalla sua fedele cavalla e con stupore generale, è stato più volte immortalato anche da giornalisti o da passanti increduli.

Una volta ristrutturato, l’esemplare è stato posto su di un basamento in calcestruzzo opportunamente colorato di verde per dare risalto alla luccicante verniciatura, ed in più è stato posto un faretto che permetterà di illuminare per tutta la notte questo significativo monumento.

A ricordo e memoria del lavoro contadino, è stata posta anche una targa commemorativa della figura di Giovanni Cavanna che ha donato la sua esistenza al lavoro agricolo nella faticosa terra di Coletta dedicandosi al sostentamento della famiglia e all’amicizia.

 

I recenti lavori di scavo del nuovo acquedotto a Coletta non hanno permesso di dare un contorno adeguato alla struttura, ma una volta ripristinato il terreno, sarà possibile valorizzare in maniera adeguata la sua straordinaria bellezza.

L’invito a visitarlo è rivolto a tutti quelli che sono interessati anche a dare consigli utili e ammirare questa parte di storia dell’agricoltura montana.

 

Claudio Gallini