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 Antico Borgo Coletta - La figura di Georges Cogny a Piacenza ... tutto partì da Coletta!
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La figura di Georges Cogny a Piacenza ... tutto partì da Coletta!

La figura di Georges Cogny a Piacenza... tutto partì da Coletta!

 

Piacenza vanta un’imponente tradizione culinaria, nonostante alcuni specialisti del settore sostengano che non brilli d’originalità a causa dell’enorme uniformità gastronomica dell’intero territorio padano.

Nel sostenere quest’affermazione alcuni mi contraddiranno, però mi sento di confermare che la cucina piacentina riesca invece a sfruttare al meglio la propria terra, con i suoi frutti, diversificandosi così dalle realtà confinanti, creando piatti unici vantati in tutti i migliori ricettari di cucina italiana.

Questo concetto fondamentale è stato alla base del successo di un maestro della cucina piacentina chiamato Georges Cogny, ancora oggi pianto dalla sua comunità dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2006.

Piacenza dovrebbe inchinarsi al sepolcro di Cogny per quanto lustro abbia donato alla nostra collettività facendo conoscere i suoi ristoranti, e indirettamente la nostra città, in tutta Italia e non solo.

Georges Cogny, originario di Versailles, lavorò per vent’anni per i migliori ristoranti di Parigi dopo aver frequentato la scuola alberghiera nella capitale francese.

A Parigi si innamorò di Lucia Cavanna che emigrò da Coletta (alta val Nure) a Parigi nel 1948,  chiamata ad assistere una zia.

Nel novembre del 1957 Lucia e Georges si sposarono e nel 1965 consolidarono il loro sogno di aprire un ristorante tra le montagne verdi della val Nure.

Georges Cogny diventò, difatti, cittadino italiano nel 1965, anno in cui con la moglie ritirò un’antica osteria chiamata “Cantoniera” situata nell’omonima località proprio dove la strada provinciale 654R attraversa il fiume Nure verso Ferriere.

E’ da riportare che la stessa locanda era già proprietà di una famiglia di Coletta.

La cucina primordiale, del primo decennio di vita della “nuova Cantoniera”, era molto semplice e si limitava a “sfamare” operai della zona e camionisti di passaggio che nelle pause pranzo ritrovavano ristoro con piatti semplici a base di pasta e secondi di carne, anche se ogni tanto l’estro prodigioso di Georges cercava di proporre qualche specialità francese tra pisarei e fasö e cotolette alla milanese.

Accadde che un bel giorno alcuni importanti buongustai piacentini, si accorressero di Georges e furono proprio loro a proporgli serate a suon di nouvelle cousine.

In quegli anni Georges inventò nuovi piatti fondendo il piacentino con il parigino.

Nel 1976 Georges lasciò i monti della Cantoniera per aprire, insieme ai famosi Medardo Casella e Franco Ilari, quel ristorante che sarà poi l’emblema di Piacenza: L’Antica Osteria del Teatro, un ristorante incastonato in un palazzo del quattrocento con saloni di rara bellezza arredati con mobili di alto pregio.

Piacenza fece molta fatica ad abituarsi a questa nuova realtà; al piacentino il “nuovo” spaventa sempre tanto, però poco alla volta, piatto dopo piatto, Cogny riuscì a mettere le radici intimamente dentro la tradizione.

La sua cucina non era fatta di preparati unicamente francesi ma era la cucina del territorio, creata con quell’inventiva che solo lui poteva avere.

Dopo dieci anni Georges ritornò alla sua Cantoniera proseguendo, in età più matura, la sua missione lasciando a Piacenza un grande segno, la svolta della cucina piacentina.

In questi anni, ’apice della carriera di Cogny, la Cantoniera e Georges ricevettero numerosi riconoscimenti ed eccezionali recensioni da parte di famosi critici gastronomici e giornalisti, entrando così a far parte delle più famose guide del settore.

Georges fu in questo momento davvero in primo piano, chiamato e acclamato in tutto il mondo; egli aveva all’attivo un intenso piano di formazione che sfornò nomi che oggi troviamo nella top ten dei cuochi italiani.

Purtroppo nel 2000 una grave malattia lo costrinse a lasciare la sua professione ma tacitamente continuò a studiare e sperimentare nuovi piatti con l’aiuto dei suoi chef-commis, suoi amici prima di tutto.

Nella primavera del 2006, all’età di settantaquattro anni, Georges Cogny si spense perdendo la sua difficile battaglia contro la malattia lasciando un enorme vuoto in tutti noi.

Georges rimarrà sempre saldo nei nostri cuori con il ricordo anche della sua parlata misto dialetto farinese e francese, con la sua passione per le macchine da corsa e per la pittura.

Egli era legatissimo a Coletta, dove amava trascorrere, nella casa natale della moglie, ogni Natale e passare quel poco tempo libero in compagnia delle sue affezionate nipoti.

Si vuole ricordare un importante avvenimento, ormai giunto alla settima edizione, organizzato dall’amministrazione comunale di Farini: “La serata di cucina internazionale” che si svolgerà il 21 luglio 2013.

Durante questa manifestazione  sarà rilasciato il premio “Georges Cogny” al miglior allievo della scuola alberghiera piacentina.

La giuria sarà come sempre composta da ex-allievi del grande Maestro.

 

Claudio Gallini

 

 

Georges Cogny con la sua amata Lea a Cantoniera